TERNI - “Durante l’intervallo della gara contro San Marino Academy ero preoccupato perché coltivo un pizzico di scaramanzia. Pertanto, alla luce del risultato bloccato sullo 0-0 e della buona prestazione della formazione avversaria, temevo che la mia prima presenza stagionale allo stadio San Girolamo-Moreno Gubbiotti potesse coincidere con un risultato diverso da quelli abitualmente ottenuti dalla mia squadra. Le mie apprensioni sono sparite grazie al gol di Valeria Pirone in avvio di ripresa e all’ottima prova fornita fino al triplice fischio finale da tutte le sue compagne, comprese quelle subentrate dalla panchina. La vittoria di misura non ci rende merito, anche a causa dei legni colpiti, gli ennesimi centrati in questo campionato. Ma va bene così”. Stefano Bandecchi promuove a pieni voti ogni componente, a livello tecnico e dirigenziale, del suo club. “Sono fiero – spiega il presidente e proprietario di Ternana Women - del nostro primato in classifica al giro di boa, sebbene alla pari con Lazio Women. Il merito è di tutti, dalle giocatrici, brave in campo e corrette fuori, all’allenatore e al suo staff, dal direttore generale Isabella Cardone, che quotidianamente mette a disposizione le sue indubbie competenze, all’amministratore delegato Paolo Tagliavento, che apprezzo per correttezza, cultura del lavoro e dedizione alla causa dalla comune esperienza ai vertici di Ternana Calcio. Senza dimenticare gli altri dirigenti e chi opera nel settore giovanile e nel comparto amministrativo. Del resto i valori appena citati sono proprio quelli che Unicusano pone alla base del proprio impegno in ambito sportivo e che ritrovo nella grande famiglia di Ternana Women. Ovviamente per noi il calcio maschile e femminile è uno solo e quindi calciatori e calciatrici sono identici nelle nostre valutazioni. Al di là di questo dato, scontato e perfino superfluo da sottolineare, aggiungo una notazione. Tutti noi vogliamo fare bene e miriamo ad obiettivi importanti perché questa mentalità vincente è insita nello spirito sportivo. E tale mentalità, non sto dicendo ma, sto dicendo e, va declinata col massimo rispetto per l’esito del campo, giudice unico e insindacabile, e per l’avversario. Chi mi conosce sa bene che la mia voglia di vincere va di pari passo con i valori basilari dello sport, irrinunciabile momento di aggregazione e potente strumento educativo per le nuove generazioni. E retorica e ipocrisia – conclude Stefano Bandecchi - non mi appartengono affatto”.
di Luca Giovannetti
コメント