Diario di Bordo - TWISA day 3
- Deborah Salvatori Rinaldi
- 19 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min
Diario di Bordo – TWISA DAY 3
Milton, Canada – 7 agosto 2025
Scritto da Deborah Salvatori Rinaldi
Ieri a Milton c’erano 23 gradi. Come ogni mattina, la solita riga lunga di bambine davanti ai tecnici per salutare e organizzare i gruppi: è un momento che mi piace tantissimo, semplice ma pieno di rispetto e disciplina.
Abbiamo iniziato con l’attivazione attraverso giochi, per poi passare alla tecnica analitica e alla tecnica nello spazio. Alle 10:30 la pausa, durante la quale abbiamo scattato qualche foto “funny” insieme. Mi piace sempre ricordare che siamo qui sì per insegnare competitività, professionalità e il nostro modo di vedere il calcio, ma anche per divertirci e lasciare un ricordo bello e leggero a queste ragazze. Durante la pausa, non manca mai il caffè: ce lo portano i colleghi o i genitori delle ragazze, con un’attenzione speciale perché sanno che, per noi italiani, è una vera e propria ossessione.
Oggi ho scoperto un loro rituale durante i tiri in porta: quando sono divise in due gruppi, se uno sbaglia, l’altro lo prende in giro con un motivetto e un piccolo balletto. Nella parte finale abbiamo proposto giochi a tema e partite. Abbiamo introdotto anche l’esultanza del nostro bomber Pirone: Vola come Vale con l’aeroplanino, e vi assicuro che vedere quell’esultanza ripetersi anche in Canada è stato contagioso. Le ragazze oggi erano più stanche degli altri giorni, ma con un sorriso che diceva tutto.
I coach ci hanno confermato di aver visto un netto miglioramento nella comunicazione in campo e nell’apertura dello spazio durante il gioco. Segnali importanti, considerando che lavoriamo insieme solo da 3 giorni.
E poi c’è un aspetto che mi ha colpito particolarmente: la collaborazione. A fine giornata, le ragazze del camp hanno aiutato spontaneamente a sistemare tutto il materiale di allenamento. Palloni, coni, pettorine: ognuna sapeva cosa prendere e dove metterlo. Può sembrare una cosa scontata, ma in realtà non lo è. Gesti così raccontano educazione, rispetto e spirito di squadra tanto quanto un gol. Rispetto verso le figure più grandi, verso i collaboratori, verso chi prepara il campo e verso chi, a fine allenamento, deve smontare tutto.
Ma oggi non posso non parlarvi anche del dopo camp. Ormai noi della Ternana Women e i ragazzi della Lazio siamo entrati a far parte di una grande famiglia. Il pomeriggio lo abbiamo passato con i dirigenti del Milton Magic, ma non solo: c’erano anche coach e collaboratori. Ci hanno accolto a casa loro, facendoci vivere la loro cultura al 100%. È stato bello scoprire che il cosiddetto “lavoro all’italiana” — quello in cui le decisioni, le riunioni e le idee migliori nascono a tavola, condividendo tempo e parole — non appartiene solo a noi. Anche qui, in un Paese dove i progetti sono grandi e strutturati, ci si muove sempre intorno alle persone. Ed è questo che fa la differenza.
Siamo finiti attorno al fuoco a preparare i famosi marshmallow con biscotto e cioccolato: il momento conviviale per eccellenza, proprio come nei film.
Quello che voglio trasmettervi, però, è la loro cultura quotidiana dello sport. I figli dello staff del Milton Magic si sono alternati durante tutta la giornata: una bambina è andata ad allenarsi a calcio, un ragazzo è rientrato dal golf dopo pranzo, un altro è andato a golf la sera ma allena la mattina la squadra di calcio dei piccoli, uno gioca a calcio ma cammina con la palla da football americano e appena vede un canestro inizia con il basket. Qui lo sport è parte della vita, naturale come respirare.
E poi c’è un'altro aspetto che mi ha colpito: le origini italiane delle persone oltreoceano. In salotto abbiamo suonato insieme: due chitarre, un mandolino, tamburelli, maracas. Abbiamo cantato, ma soprattutto ascoltato, canzoni italiane con il capofamiglia, che ha trasmesso questa passione ai suoi figli e ai suoi nipoti senza mai staccarsi dalle radici, pur crescendo una nuova generazione di canadesi. È stato un momento speciale, in cui sport e musica si sono intrecciati senza confini.
Indescrivibili i momenti passati insieme oggi. Giorni così lasciano un segno.
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